GLI ARCHITETTI DELLA PERFEZIONE
VITRUVIO & LEONARDO
80 a.C. circa – dopo il 15 a.C. circa
MARCO VITRUVIO POLLIONE
Considerato il più famoso teorico dell’architettura di tutti i tempi.
Vissuto nella seconda metà del I secolo a.C., Vitruvio fu autore del famoso trattato in dieci libri De architectura, divenuto fondamento teorico dell’architettura occidentale. Opera dedicata a Cesare Augusto, fu scritta con ogni probabilità durante il periodo in cui l’imperatore aveva avviato un ambizioso progetto di rinnovamento edilizio in tutto il territorio romano. Non è un caso che all’inizio di ognuno dei dieci libri Vitruvio si rivolga direttamente al princeps dell’impero romano, così da poter entrare nelle sue grazie.
L’architetto è il fortunato autore dell’unico testo latino – che tratti di architettura – che sia giunto integro in ogni sua parte sino ai giorni nostri. Ciononostante l’influenza dell’opera di Vitruvio sui contemporanei sembra essere stata particolarmente limitata, poiché scritta in un periodo di profonda innovazione architettonica. Tuttavia l’autorità del De architectura in campo tecnico è testimoniata dai continui riferimenti presenti nelle opere di autori successivi.
Anche il medioevo non sembra essere stato condizionato dall’opera vitruviana, sebbene abbia suscitato un certo interesse filologico. Una copia del trattato architettonico la troviamo alla corte di Carlo Magno, ma anche nelle librerie di Boccaccio e Petrarca; quest’ultimo commentò a margine e di propria mano l’opera di Vitruvio – codice oggi conservato presso la Biblioteca Bodleiana dell’Università di Oxford.
Un sempre maggiore interesse per Vitruvio e la sua opera attraversò tutto il periodo rinascimentale. Architetti e umanisti come Leona Battista Alberti, Lorenzo Ghiberti, Raffaello sono solo alcuni degli illustri nomi che seguirono gli insegnamenti tramandati dal De architectura. Tra questi nomi ricchi e degni di fama spicca sicuramente quello di Leonardo da Vinci, che dall’architetto latino trasse la proporzione perfetta. Proprio da questi insegnamenti Il genio rinascimentale creò uno dei suoi disegni più conosciuti a livello internazionale: l’Uomo Vitruviano.
Poco si conosce della vita di Marco Vitruvio Pollione. Tutte le notizie che si possiedono sulla figura dell’architetto latino sono state tratte e dedotte da sporadiche note autobiografiche nel suo trattato. Sappiamo che fu ufficiale sovrintendente della macchine da guerra per Giulio Cesare e in seguito architetto per Augusto. Incerto è il suo luogo di origine, ma tra i luoghi che potrebbero aver dato i natali a Vitruvio compare Fano. Proprio nella città marchigiana – tramanda il V libro del De Architectura – sembra che l’architetto abbia progettato e costruito la famosa basilica di Fano, che avrebbe descritto minuziosamente.
Anchiano 1452 – Amboise 1519
LEONARDO DA VINCI
Leonardo da Vinci fu un uomo dal poliedrico ingegno. Un vero appassionato della cultura, viene generalmente considerato inventore, artista e scienziato.
Vissuto nel periodo rinascimentale, non solo fu promotore dell’umanesimo ma incarnò pienamente lo spirito della sua epoca. Pittore, scultore, trattatista, anatomista, architetto, ingegnere; questi sono solo alcuni dei titoli con cui fu identificato a seguito dei suoi lavori, che spaziarono nei più differenti campi del sapere.
Considerato uno dei più grandi geni dell’umanità, il suo talento venne alla luce sin dalla giovane età, tant’è vero che il Verrocchio avrebbe preso con sé il piccolo Leonardo convinto dai disegni di quest’ultimo. Infatti il maestro di bottega, guardando la precoce abilità del giovane, avrebbe scorto un talento raro e particolare. Un’intuizione, quella del Verrocchio, che aveva solide fondamenta, soprattutto per il fatto che sempre il maestro aveva scoperto e plasmato futuri talenti come Botticelli, Perugino, il Ghirlandaio, Lorenzo di Credi.
La vita del genio rinascimentale fu ricca di vicende che lo portarono a contatto di personaggi illustri dell’epoca: la famiglia de’ Medici di Firenze, la famiglia Sforza di Milano e la famiglia Borgia ne sono un chiaro esempio. Fu proprio con queste famiglie, vere e proprie mecenate per Leonardo, che l’artista poté esprimere se stesso senza alcun limite. Consulenze militari e ingegneristiche tanto per Lorenzo de’ Medici, meglio conosciuto come Lorenzo il Magnifico, quanto per Ludovico il Moro, il cui nome di battesimo era Ludovico Maria Sforza; innumerevoli furono anche le committenze per dipinti e affreschi, molti dei quali rimasti incompiuti – come l’Adorazione dei Magi, oggi conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze – mentre altri entrati nell’eredità culturale collettiva – basti ricordare l’Ultima cena affrescato presso il convento di Santa Maria delle Grazie. Naturalmente Leonardo non si dedicò esclusivamente a questi ambiti dello scibile umano, ma continuò per tutta la vita a essere una persona curiosa, che non era mai stanca di studiare e imparare. Innumerevoli sono i disegni lasciati dal genio che riguardano la botanica, l’anatomia, la scienza.
Uno dei suoi fogli più conosciuti è sicuramente l’Uomo Vitruviano. Disegno a penna e inchiostro, conservato presso la Galleria dell’Accademia di Venezia, rappresenta le ideali proporzioni del corpo umano. L’opera leonardesca è attribuita al periodo in cui l’artista conobbe Francesco di Giorgio, il quale aveva iniziato a tradurre alcune parti del De architectura di Vitruvio. La rielaborazione in volgare dei concetti dell’architetto latino – Leonardo si considerava uomo senza cultura, poiché non aveva le conoscenze per leggere e comprendere il latino – gli permisero di venire a contatto con gli insegnamenti vitruviani. Un confronto che plasmò un legame indissolubile tra il genio rinascimentale e il più famoso teorico dell’architettura. L’Uomo Vitruviano è un’opera colma di significati nascosti, che dimostra come l’uomo possa essere armoniosamente iscritto nelle figure perfette del cerchio e del quadrato, che a loro volta simboleggiano rispettivamente il cielo e la terra. Dunque non solo un’ideale proporzione che pone l’essere umano in perfetta armonia con tutto ciò che lo circonda, ma anche un modo per simboleggiare l’uomo come centro e misura di tutte le cose.
Anchiano 1452 – Amboise 1519
LEONARDO DA VINCI
Leonardo da Vinci fu un uomo dal poliedrico ingegno. Un vero appassionato della cultura, viene generalmente considerato inventore, artista e scienziato.
Vissuto nel periodo rinascimentale, non solo fu promotore dell’umanesimo ma incarnò pienamente lo spirito della sua epoca. Pittore, scultore, trattatista, anatomista, architetto, ingegnere; questi sono solo alcuni dei titoli con cui fu identificato a seguito dei suoi lavori, che spaziarono nei più differenti campi del sapere.
Considerato uno dei più grandi geni dell’umanità, il suo talento venne alla luce sin dalla giovane età, tant’è vero che il Verrocchio avrebbe preso con sé il piccolo Leonardo convinto dai disegni di quest’ultimo. Infatti il maestro di bottega, guardando la precoce abilità del giovane, avrebbe scorto un talento raro e particolare. Un’intuizione, quella del Verrocchio, che aveva solide fondamenta, soprattutto per il fatto che sempre il maestro aveva scoperto e plasmato futuri talenti come Botticelli, Perugino, il Ghirlandaio, Lorenzo di Credi.
La vita del genio rinascimentale fu ricca di vicende che lo portarono a contatto di personaggi illustri dell’epoca: la famiglia de’ Medici di Firenze, la famiglia Sforza di Milano e la famiglia Borgia ne sono un chiaro esempio. Fu proprio con queste famiglie, vere e proprie mecenate per Leonardo, che l’artista poté esprimere se stesso senza alcun limite. Consulenze militari e ingegneristiche tanto per Lorenzo de’ Medici, meglio conosciuto come Lorenzo il Magnifico, quanto per Ludovico il Moro, il cui nome di battesimo era Ludovico Maria Sforza; innumerevoli furono anche le committenze per dipinti e affreschi, molti dei quali rimasti incompiuti – come l’Adorazione dei Magi, oggi conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze – mentre altri entrati nell’eredità culturale collettiva – basti ricordare l’Ultima cena affrescato presso il convento di Santa Maria delle Grazie. Naturalmente Leonardo non si dedicò esclusivamente a questi ambiti dello scibile umano, ma continuò per tutta la vita a essere una persona curiosa, che non era mai stanca di studiare e imparare. Innumerevoli sono i disegni lasciati dal genio che riguardano la botanica, l’anatomia, la scienza.
Uno dei suoi fogli più conosciuti è sicuramente l’Uomo Vitruviano. Disegno a penna e inchiostro, conservato presso la Galleria dell’Accademia di Venezia, rappresenta le ideali proporzioni del corpo umano. L’opera leonardesca è attribuita al periodo in cui l’artista conobbe Francesco di Giorgio, il quale aveva iniziato a tradurre alcune parti del De architectura di Vitruvio. La rielaborazione in volgare dei concetti dell’architetto latino – Leonardo si considerava uomo senza cultura, poiché non aveva le conoscenze per leggere e comprendere il latino – gli permisero di venire a contatto con gli insegnamenti vitruviani. Un confronto che plasmò un legame indissolubile tra il genio rinascimentale e il più famoso teorico dell’architettura. L’Uomo Vitruviano è un’opera colma di significati nascosti, che dimostra come l’uomo possa essere armoniosamente iscritto nelle figure perfette del cerchio e del quadrato, che a loro volta simboleggiano rispettivamente il cielo e la terra. Dunque non solo un’ideale proporzione che pone l’essere umano in perfetta armonia con tutto ciò che lo circonda, ma anche un modo per simboleggiare l’uomo come centro e misura di tutte le cose.
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